Investire In Ethereum Conviene Nel 2022? Ecco Cosa Ne Pensiamo

Oggi introdurremo i concetti basilari e il funzionamento del progetto cripto probabilmente più interessante e con il maggiore potenzialeEthereum. 

Molti analisti prevedono che in futuro la capitalizzazione (valore) di mercato di Ether (ETH), la criptovaluta su cui si appoggia il network Ethereum, supererà quella di Bitcoin, dato che quest’ultimo ha campi di applicazione ed utilizzi nettamente inferiori. 

Quando Bitcoin fu lanciato nel 2009 dal misterioso Satoshi Nakamoto con il celebre white paper ci fu prospettata la possibilità di una valuta digitale il cui funzionamento era supportato non da un’entità centrale (come invece accade con le monete fiat adottate dai Governi), ma da una rete online di nodi (utenti) indipendenti sparsi per il mondo e, pertanto, decentralizzata. 

Il network Bitcoin, come quello Ethereum, si comporta come un registro distribuito e crittografato che si fonda sulla tecnologia della blockchain. Cionondimeno, l’ecosistema delle due criptovalute si differenzia in molte caratteristiche. 

La cruciale è che le transazioni sulla rete Ethereum possono contenere linee di codice eseguibili per diverse finalità, mentre quelle in Bitcoin tendenzialmente sono più basilari (mero scambio di criptovaluta).  

In ambo i casi, invece, le operazioni andate a buon fine vengono svolte, riportate e conservate per sempre nel ledger (registro) della catena di blocchi (blockchain). 

La possibilità di programmare fa sì che gli utilizzi di ETH vadano ben oltre quelli di BTC, che per lo più funge da semplice valuta (spiegheremo meglio dopo cosa intendiamo). Su network Ethereum i programmatori possono creare una serie di prodotti e offrire svariati servizi tra i quali: 

  • Smart contract (contratti intelligenti) 
  • Dapp (applicazioni decentralizzate)
  • Servizi di finanza decentralizzata
  • NFT (non-fungible-token) 

    Ma andiamo con ordine. In quest’articolo vedremo: 

    • Le differenze tra Bitcoin ed Ethereum 
    • Come funziona la rete Ethereum e cosa ci riserva per il futuro (approfondimento tecnico; pensiamo possa essere utile anche per chi è interessato unicamente ad investire, analizzando i motivi del successo di ETH) 
    • I campi di applicazione e gli usi di Ethereum (idem) 
    • Uno studio della performance finanziaria di Ether, la criptovaluta di Ethereum 
    • Come acquistare ETH 

      INVESTIRE IN ETHEREUM O BITCOIN: LE MAGGIORI DIFFERENZE

      La rete Ethereum fu ideata nel 2013 dal programmatore russo (naturalizzato canadese) Vitalik Buterin, ma andò ufficialmente online solo a luglio 2015. Buterin, che era un cofondatore di Bitcoin Magazine, con il white paper di Ethereum affermò la sua volontà di voler creare un network che supportasse lo sviluppo di applicazioni decentralizzate e contratti intelligenti (vedremo meglio in seguito in cosa consistono). 

      Il programmatore credeva – e lo fa tuttora – ardentemente che l’ecosistema Bitcoin e la sua tecnologia di riferimento, la blockchain, potessero crescere ulteriormente con l’introduzione di tali funzioni, andando oltre le finalità di BTC (che, pur teoricamente permettendo le suddette attività, si “limita” ad essere moneta digitale e mezzo di conservazione di valore a causa della bassa efficienza operativa; l’aggiornamento Taproot potrebbe però cambiare le carte in tavola in futuro). 

      » Come funziona Bitcoin? Cos’è la Bitcoin blockchain? In cosa consiste il mining di Bitcoin? Ecco come comprare Bitcoin in modo intelligente « 

      Per poter raggiungere i suoi obiettivi era richiesto un linguaggio di programmazione molto più robusto (chiamato Solidity) e che avrebbe potuto sostenere l’impatto di effetti su beni reali (come azioni e proprietà) nei meccanismi della blockchain. 

      Le persone all’interno del settore hanno da tempo realizzato che l’innovazione portata dalla blockchain, che è alla base di Bitcoin, poteva essere usata per altri scopi. Ethereum ha da subito proposto lo sfruttamento della tecnologia non solo per costruire un sistema di pagamento decentralizzato, ma anche per programmare codici compatibili con contratti finanziari ed applicazioni cosicché questi fossero gestiti e regolati senza una figura centrale che ne determini la bontà. 

      Per fare ciò c’era bisogno di una moneta di scambio vigente sul network: tutte le operazioni messe in atto sulla rete vengono supportate ed eseguite tramite Ether, la criptovaluta di Ethereum. 

      Come anticipato, gli utilizzi di Ethereum mirano ad essere sin dagli albori ben più estesi di quelli di Bitcoin. Stiamo quindi dicendo che Bitcoin è nettamente inferiore ad Ethereum? Ovviamente no. 

      investire in ethereum conviene

      Ethereum non è concorrente tecnico di Bitcoin (e viceversa). Su network BTC si possono effettuare transazioni e spostare denaro in modo decentralizzato. Le persone che credono fortemente nel mondo crypto vedono in Bitcoin il nuovo oro, chiaramente in forma digitale. Pertanto, lo scopo primario della criptovaluta è la conservazione di valore/ricchezza. La tecnologia è meno flessibile ma molto stabile (la rete non è mai andata offline). 

      » Perché si investire in oro? « 

      Se ci pensate, le caratteristiche in comune con l’oro sono molteplici: 

      • Danno un’alternativa al dollaro. Il valore di Bitcoin tende ad aumentare quando la forza (percepita e reale) del dollaro diminuisce (quindi anche nei periodi di inflazione, parimente al metallo giallo) 
      • Hanno valore in base ad una convenzione unicamente umana: l’oro non ha utilizzi pratici, ma viene addirittura detenuto dagli istituti centrali come bene rifugio per preservare la propria ricchezza  
      • Entrambi vantano di scarsità. L’oro è storicamente di valore perché raro e, dunque, limitato nell’offerta. Sappiate che il numero massimo di Bitcoin minabili (creabili) ammonta a 21 milioni soltanto (siamo già a 19 mln di Bitcoin prodotti – gennaio 2022). Non c’è niente di più scarso di un qualcosa che non può essere più creato raggiunta una certa quantità (quasi esaurita)  

      Per il momento sia BTC che ETH vengono creati seguendo lo stesso protocollo (la supply di ETH, ovvero il numero di Ether generabili, non è però limitata). Cionondimeno, Ethereum sta lavorando per finalizzare la sua transizione ad Ethereum 2.0 e cambiare così il meccanismo tramite cui funziona. Pertanto, le due criptovalute differiranno anche in questo.  

      Vediamo di capire di più a riguardo. 

      COME FUNZIONA ETHEREUM

      Mentre Bitcoin usa l’algoritmo SHA-256, Ethereum funziona con l’Ethash. 

      Un’ulteriore differenza tra le reti è data dal tempo richiesto per aggiungere un nuovo blocco alla blockchain. In altre parole, il tempo necessario per confermare una transazione è diverso: su Ethereum ogni operazione è validata nel giro di qualche secondo, su Bitcoin, invece, ci vogliono circa dieci minuti. 

      Molto brevemente, la blockchain è un registro di informazioni che i nodi del network possiedono in copia uguale e contribuiscono ad espandere aggiungendo nuovi blocchiCiascuno di essi è unito dalla crittografia al precedente e contiene un set di transazioni validate. 

      Per il momento sia Bitcoin che Ethereum utilizzano un protocollo di consenso chiamato Proof-of-Work (PoW), il quale permette ai nodi di convenire sullo stato di tutte le informazioni riportate nella blockchain e prevenire così gli attacchi alla rete. 

      Con “consenso” intendiamo che viene raggiunto un accordo generale dall’ecosistema sul suddetto set informativo (sulle operazioni effettuate on-chain). 

      Il meccanismo (o protocollo, o algoritmo) di consenso permette alla rete decentralizzata e distribuita di lavorare in modo connesso e sicuro, nonché di concordare sullo stato del network. Questo aiuta a scongiurare alcuni tipi di attacchi che potrebbero sgretolare la solidità del tutto. In teoria, dei malintenzionati potrebbero compromettere l’integrità dell’ecosistema controllando il 51% della rete. Qualsiasi meccanismo di consenso (ne esistono diversi) cerca di rendere tale attacco impossibile. 

      Il PoW è svolto dai miner, i quali competono per creare nuovi blocchi della chain all’interno di cui vi sono delle transazioni processateIl vincitore condivide in broadcast alla rete (ad ogni nodo) il blocco minato e guadagna, come ricompensa per aver permesso alla blockchain di continuare, un certo quantitativo della criptovaluta di riferimento (anche sottoforma di commissione; BTC su Bitcoin, ETH su Ethereum, etc.). La competizione consiste nel risolvere un problema matematico che produce il collegamento crittografato tra il nuovo blocco e il precedente 

      Il network viene tenuto al sicuro proprio dal “lavoro” che i miner devono svolgere. Per manomettere la sua integrità servirebbe il 51% della potenza computazionale della rete. Ciò richiederebbe così tante risorse (risolvere il problema di crittografia impiega quantitativi impressionanti di potenza ed energia, rendendolo molto costoso e, ad oggi, inquinante) da non essere economicamente vantaggioso violare la blockchain. È la stessa pesantezza del PoW a garantire la solidità del meccanismo.  

      ETHEREUM 2.0: QUANDO E PERCHÈ

      Ethereum, ad ogni modo, ha iniziato ad implementare una serie di aggiornamenti (fork) chiamati Ethereum 2.0 (ETH2, Serenity; successivamente, lo switch da ETH1 a ETH2 è stata definito come il passaggio dall’“execution layer” al “consensus layer”, ma la sostanza con cambia), la nuova frontiera del network Ethereum (di recente è stato introdotto l’Arrow Glacier, l’EIP-4345 – Ethereum Improvement Proposal – che ritarda l’upgrade Ice Age rimandando la “Difficulty Bomb”, parimenti al già visto Miur. In parole semplici, si sta prendendo tempo per il raggiungimento di ETH2).  

      L’obiettivo finale è la transizione alla Proof-of-Stake, un altro protocollo di consensotramite lo sharding, ossia una ripartizione orizzontale della blockchain. 

      Lo scopo è quello di rendere la rete più scalabile (un network scalabile è capace di validare più transazioni in tempi e costi minori), sicura e sostenibile. 

      Uno dei punti dolenti della PoW è il grande consumo di energia richiesto per alimentare la potenza computazionale necessaria a creare i blocchi e a far proseguire la catena. 

      Il PoS sostituisce tale potenza con lo staking (il quale è più eco-friendly) e i miner con i validatorQuesti partecipano alla realizzazione dei nuovi blocchi impiegando le loro criptovalute. Così facendo viene meno il bisogno di disporre di costosi hardware poiché non deve essere risolto nessun problema complesso di crittografia (i validator, al contrario dei miner, non competono per chi trova prima la soluzione). 

      Ciò abbassa anche le barriere all’ingresso per la partecipazione allo sviluppo della blockchain. Sarebbe impensabile per una persona normale cominciare a minare criptovalute come ETH e BTC (ormai i miner si sono riuniti in delle “mining pool”, ovvero in gruppi di minatori che uniscono le proprie risorse per riuscire a creare nuovi blocchi – in linea generale, è sempre più complesso risolvere la PoW), andando contro il principio cardine della tecnologia blockchain, che è la decentralizzazione. 

      Per diventare validator di ETH2 servono ben 32 Ether. Tuttavia, si possono avere ottimi profitti sullo staking anche disponendo di molti meno token. Si può infatti decidere di delegare il proprio “potere” a delle “staking pool”, ossia a dei gruppi di possessori della criptovaluta in questione, aumentando così le chance di venire selezionati per la validazione del blocco ed essere ricompensati. Questo è un concetto più democratico delle mining pool in quanto chiunque può parteciparvi e si viene pagati in base allo stake messo a deposito. 

      • Creazione dei blocchii validatori immobilizzano per un certo lasso di tempo i loro ETHIl sistema sceglie in modo pseudo-randomico i validatori che creeranno il blocco, il quale verrà condiviso con la rete e confermato (dietro appositi controlli). Il compito del validator è monitorare e approvare le transazioni in essere nel nuovo blocco apponendo la propria firma digitale. Successivamente, il suddetto viene aggiunto alla blockchain. A questo punto il validator guadagna una ricompensa. Non viene meno quindi l’incentivo economico a comportarsi in maniera corretta e a sostenere il network. Contrariamente al PoW, dove i miner vengono ricompensati da una nuova moneta in ammontari predeterminati, nei sistemi PoS i validator sono premiati con delle commissioni sulle operazioni validate (le reward/ricompense sono pagate generalmente sotto forma di token della blockchain di riferimento – nuovi e non – e sono influenzate dal collaterale sottostante – il loro valore cambia in base alla quotazione della cripto) 
      • Sicurezza: il protocollo è sicuro grazie al fatto che servirebbe il 51% del totale degli ETH in staking per compromettere l’ecosistema. Inoltre, nel meccanismo PoS è la posta in gioco dei validator a scoraggiare azioni fraudolente: le proprie criptovalute sono messe a deposito precauzionale per l’attività di validazione. Qualora si compiano pratiche scorrette si perdono gli ETH usati, nonché il diritto a divenire nuovamente validator in futuro 

      Oltre alla casualità altri fattori incidono sulla selezione del validator, come la grandezza e l’anzianità dello stake (monete) a deposito.  

      Ogniqualvolta un nodo del network forgia un nuovo blocco l’anzianità (coin age) si va ad azzerare, impedendo difatti la centralizzazione del sistema.  

      Nel “chain-based proof of stake” l’algoritmo sceglie in modo pseudo-randomico un validatore ad ogni slot temporale – ad esempio ogni dieci secondi – e gli assegna il diritto di creare un singolo nuovo blocco che deve essere legato a qualche blocco precedente; nel “BFT-style proof of stake” a più validator viene assegnato randomicamente il diritto di proporre nuovi blocchi, ma questi devono concordare tramite votazione su diversi turni, dove ogni voto è pesato sullo stake messo a deposito, se ciascuno di essi farà parte della catena (con le staking pool si cede il proprio diritto di voto). 

      Lo staking permette uno sharding sicuro. Il network Ethereum potrà creare più blocchi allo stesso tempo, incrementando il numero di transazioni prodotte. Un obiettivo di ETH2 è aumentare il volume di operazioni convalidate separando e decongestionando il carico di lavoro in più blockchain che funzionano in parallelo (questo è lo sharding, come abbiamo anticipato) e che condividono il medesimo meccanismo di consenso PoS. I tentativi di manomettere una singola chain richiederebbero la necessità di fare altrettanto con il consenso comune, rendendo l’attacco molto più costoso di quanto si possa potenzialmente guadagnare. 

      ethereum 2.0

      Riassumendo, gli obiettivi di ETH2 sono: 

      • Maggiore scalabilità: Ethereum deve riuscire a supportare migliaia di transazioni al secondo (al momento siamo sulle 15), così da rendere le operazioni più veloci ed economiche  
      • Maggiore sicurezza: il protocollo deve essere reso resistente contro ogni attacco 
      • Maggiore sostenibilità: il PoS dovrebbe giovare all’ambente (riduzione dei consumi prevista pari al 99%), non necessitando di grande potenza computazionale 

        Le fasi tramite le quali si inseguono i suddetti obiettivi sono: 

        • Fase 0, la Beacon Chain: è l’aggiornamento che porta lo staking in Ethereum (già attivo ad inizio 2022) 
        • Fase 1, il merge (la fusione; upgrade Bellatrix)la blockchain di Ethereum usata finora, la Mainnet, verrà fusa con la Beacon Chain. Questo permetterà di fare staking esteso sul network. La Mainnet continua a funzionare con il PoW, anche mentre la Beacon lavora in parallelo con il PoS. Il merge sarà il punto in cui le due realtà si uniranno. Si stima ciò avverrà nel 2022 
        • Fase 2, le shard chainle shard chain miglioreranno la capacità della rete di processare transazioni e di immagazzinare dati (non prima del 2023). L’attuale chain Ethereum 1.0 probabilmente diventerà una shard chain di Ethereum 2.0. Con lo sharding chiunque potrà gestire un nodo dell’ecosistema. I validator dovranno solo preoccuparsi dello shard in validazione, non dell’intero network come accade oggi. Questo, ovviamente, velocizzerà drasticamente i procedimenti e ridurrà la potenza hardware richiesta. Addirittura, Ethereum potrebbe essere utilizzato su cellulare o laptop (massima decentralizzazione e partecipazione alla rete) 

          ETHEREUM GAS FEE

          Il gas è un’unità utilizzata nella EVM (Ethereum Virtual Machine, ossia l’ambiente digitale per l’esecuzione delle operazioni in Ethereum; viene implementato in C++, Java, JavaScript, Python e altri) per il calcolo delle transaction fee, ovvero delle commissioni sulle transazioni. 

          La piattaforma della blockchain è open source, ma gli utenti/sviluppatori devono pagare delle fee (chiamate appunto gas fee) al network di Ethereum per creare nuovi token o applicazioni decentralizzate. I pagamenti vengono effettuati in ETH e variano in base alle azioni intraprese sulla rete.  

          Ad oggi Ethereum è ancora poco scalabile e operare sul suo ecosistema blockchain risulta abbastanza caro. Con l’aggiornamento denominato “London” sono stati introdotti cinque EIP. Il più significativo è senza dubbio il EIP-1559, che mira a cambiare il sistema vigente sulla piattaforma. Mentre prima dell’upgrade gli utenti dovevano partecipare ad un’asta per stabilire quanto fossero disposti a pagare per la validazione della transazione, arrivando anche a costi molto elevati, con l’EIP-1559 l’importo è cablato su un “base fee” – commissione base – che può poi oscillare al variare del traffico momentaneo sul network. Inoltre, una fetta di ogni operazione approvata viene “bruciata”, o meglio ritirata, in base alla fee e, di conseguenza, così farà una parte di ETH, sostenendo dunque il prezzo nel lungo periodo a causa del minor numero di moneta circolante, che di per sé non è limitato come il BTC. Pertanto, maggiore la congestione – tranquillamente visionabile sul web -, più alte saranno le fee e le quantità di ETH bruciate, portando a rilevanti effetti deflattivi – positivi per i detentori di moneta. 

          GLI USI DI ETHEREUM

          La blockchain di Ethereum è la più largamente utilizzata al mondo, alla luce dei vasti campi di applicazione. 

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          Il network decentralizzato è ciò che dà tanto appeal alla rete Ethereum (così come per gli altri progetti crypto). Gli utenti possono scambiare risorse finanziarie senza il bisogno di un intermediario centrale che curi la procedura.

          Tuttavia, per non avere una visione limitata potrebbe tornare utile considerare la cripto ETH come un token che può essere speso per raggiungere degli obiettivi precisi sulla piattaforma Ethereum. 

          Vediamo quindi per cosa gli utenti del network pagano le gas fee: 

          • Contratti intelligenti: gli smart contract sono dei programmi eseguiti e conservati sulla blockchain che vengono regolati automaticamente quando sono soddisfatte delle condizioni predeterminate e senza l’intermediazione di garanti e figure terze estranee all’accordo. Nel pratico, sono delle funzioni scritte nel codice di riferimento della blockchain che contengono dei semplici comandi logici (“when”, “if”, etc. In altre parole, i contratti vengono eseguiti dal programma e processati dalla blockchain “quando” e “se” determinate condizioni sussistono). Oggi è diventato più facile predisporre questo tipo di contratto, poiché le organizzazioni dedicate si stanno impegnando a fornire modelli sempre più aggiornati che ne semplificano l’impostazione. Gli smart contract sono scritti sulla blockchain e, di conseguenza, vengono conservati sul database pubblico immutabilmente. L’oggetto dei contratti può riguardare pure la compravendita di beni (anche immobili). L’integrità degli accordi è garantita dalla solidità della blockchain che, ricordiamo, si appoggia sui nodi decentralizzati del network
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          • Applicazioni decentralizzate: un’app decentralizzata (dapp) è un’applicazione costruita su un network, per l’appunto, decentralizzato Peer-to-Peer (P2P), contrariamente alle app tradizionali che funzionano su un server centralizzato. Una dapp combina gli smart contract all’interfaccia utente front-end in qualsiasi linguaggio informatico e viene eseguita sulla EVM. Le applicazioni possono consistere in giochi, social media, servizi di investimento, etc. Le dapp saranno il fulcro del Web 3.0 
          • Operatività ed Initial-Coin-Offering (ICO) di token ERC-20: sulla rete Ethereum un token può essere davvero ogni cosa. Per poter essere interoperabili con prodotti e servizi tali token devono seguire degli standard. L’ERC-20 (Ethereum Request for Comment) è proprio questo, ovvero un formato relativamente semplice per i token basati su Ethereum. Una volta creati, i nuovi token ERC-20 sono automaticamente interoperabili con servizi e software che supportano lo standard ERC-20 (come software wallet, hardware wallet, exchange, etc.). A differenza di ETH, i token ERC-20 non sono detenuti dagli account, ma esistono solo all’interno di un contratto strutturato in modo simile a un database indipendente. La cripto BNB, ad esempio, fu lanciata nel 2017 sulla rete Ethereum come token ERC-20 
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          • Finanza decentralizzata: innanzitutto, ogni account su Ethereum ha un saldo ETH che può essere usato per mandare e ricevere la cripto a qualsiasi altro utente senza il benestare di terze parti. Tuttavia, lo scopo della Decentralized Finance (DeFi) è offrire un sistema finanziario libero dal controllo centralizzato degli enti e delle istituzioni, dove gli utenti possano operare in autonomia e prestare le proprie criptovalute in cambio di un interesse. Le dapp di DeFi consentono di interagire direttamente con la blockchain Ethereum tramite un sito internet, connettendosi e lavorando insieme fino a sviluppare servizi finanziari complessi. Un esempio di piattaforma DeFi è Uniswap, il più grande exchange decentralizzato (DEX) attualmente esistente (il quale si appoggia alla rete Ethereum). Questo tipo di attività garantisce l’accesso a servizi e prodotti finanziari (24/7) a chiunque dotato di una connessione internet (cosa, purtroppo, per niente scontata ancora nel 2023) senza dover fornire i propri dati personali 
          • Non-Fungible-Token (NFT): sono token unici ed indivisibili (non fungibili) creati su rete Ethereum che permettono di vendere degli oggetti (ovviamente tokenizzati, ossia digitali) direttamente ai compratori mediante smart contract. Per la loro unicità e capacità di preservare la proprietà intellettuale del bene rappresentato, gli NFT sono utilizzati per commercializzare oggetti collezionabili, pezzi d’arte, immobili, terreni virtuali e componenti di videogiochi, chiaramente non fisici. Sempre più artisti, celebrità e aziende riconoscono lo sconfinato potenziale di tali prodotti digitali. Siamo veramente soltanto all’inizio di questo mercato 

            INVESTIRE IN ETHEREUM: PREZZO, VALORE, GRAFICO E PERFORMANCE

            Al di là dei suoi utilizzi sull’ecosistema Ethereum, la cripto ETH ha un controvalore in dollari americani (moneta fiat, ossia quella che usiamo tutti i giorni) e, pertanto, in euro.  

            Ciò vuol dire che in qualsiasi istante potrete riconvertire la vostra ricchezza in criptovaluta in ricchezza convenzionale (ovvero in euro). 

            Attualmente, subito dopo Bitcoin, ETH è la moneta digitale con il maggiore valore al mondo (è l’altcoin più grande). Ad oggi  (2022) la sua capitalizzazione di mercato supera i 400 miliardi di dollari.  

            Dato il campo di applicazione nettamente più vasto, alcuni esperti prevedono addirittura che in futuro la capitalizzazione di Ether sorpasserà quella di Bitcoin.  

            » Investire in Bitcoin è ancora una buona idea? « 

            Questo, ovviamente, noi non lo sappiamo, ma possiamo affermare con certezza che, da un’analisi oggettiva delle performance storiche, conviene acquistare ETH.  

            acquistare ethereum conviene

            Basti pensare che a gennaio 2020 il prezzo di una singola moneta era di appena 130$, mentre a novembre 2021 la quotazione ha superato i 4.800$. Sì, avete capito: in meno di due anni il ritorno sull’investimento ha raggiunto il 3.600% (tremilaseicento percento; il valore si è moltiplicato per 37). 

            In altre parole, con soli 500€ di investimento iniziale avreste avuto una posizione in portafoglio di ben 18.500€. 

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            Non disperate: per la maggior parte degli analisti la rivoluzione cripto è ancora agli albori. 

            Saremo però sinceri con voi. È abbastanza impensabile avere una replica di quanto visto negli ultimi 24 mesi perché il settore comincia a diventare maturo, pur restando molto volatile (le oscillazioni di prezzo nel mercato cripto possono essere sensibili).  

            Cionondimeno, nei prossimi anni non è affatto da escludere la possibilità che la quotazione di un singolo ETH possa decuplicarsi (moltiplicarsi per 10). Onestamente, non ci vengono in mente altri asset oltre alle criptovalute che vantano di tali profitti potenziali.  

            Alla luce di quanto detto, noi preferiamo un approccio alle criptomonete più da investitori che da trader. Ciò si traduce nell’aprire posizioni per periodi medio-lunghi così da poter beneficiare al massimo dello sviluppo tecnologico dei prossimi anni e trascurare relativamente la volatilità del mercato.  

            Non abbiate fretta con le cripto: pensate a tutte quelle povere persone che hanno comprato un Bitcoin intero con poche centinaia di euro e lo hanno poi rivenduto per qualche dollaro di profitto (se non in perdita), mentre il valore del BTC nel 2021 ha sfiorato i 70.000$!  

            » Leggete i migliori trucchi per investire in criptovaluta e guadagnare « 

            COME E DOVE COMPRARE ETHEREUM

            Per comprare ETH dovrete iscrivervi ad una piattaforma. 

            » Quali sono le migliori piattaforme per criptovalute? «  

            In quest’articolo ci siamo concentrati sugli utilizzi del network Ethereum per spiegare meglio il perché di tanto fermento sul mercato: la sua blockchain è davvero il futuro della finanza e di internet. 

            Cionondimeno, il lavoro è destinato ad un pubblico di investitori, non di programmatori. 

            Pertanto, suggeriamo di investire in ETH con eToro, dal momento che la piattaforma offre tutte le criptovalute di maggiore rilievo e valore al mondo congiuntamente ad altre asset class come le azioni, gli ETF e le commodity.  

            » Tutte le informazioni sul broker di cui necessitate le trovate qui: eToro recensione ed eToro criptovalute « 

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            eToro è un broker regolamentato dalla CySEC e, di conseguenza, offre i suoi servizi di investimento in Italia legalmente, ottemperando a tutte le normative.   

            » Cosa differenzia le migliori piattaforme di trading online? « 

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            Cliccando su “Vendi”, invece, potrete impostare un eventuale short e guadagnare se il prezzo di ETH diminuisce. 

            Infine, sappiate che eToro permette lo staking delle criptovalute che si basano sul protocollo PoS (Ether inclusa). Pertanto, è possibile guadagnare un interesse corrisposto in token e far fruttare così i vostri possedimenti in portafoglio. 

            Il 79% degli account degli investitori retail presso questo provider perde denaro con il trading di CFD. Gli investimenti in cryptoasset sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni Paesi UE. Nessuna protezione dei consumatori. Potrebbero applicarsi delle tasse sui profitti. 

            INVESTIRE IN ETHEREUM CONVIENE: CONCLUSIONI

            In quest’articolo abbiamo visto come funziona Ethereum e quali sono i campi di applicazione del network.  

            Dagli smart contract alle dapp, fino ai servizi di DeFi e agli NFT, la blockchain promette davvero di cambiare il futuro della finanza e del web 

            Probabilmente, la maggior parte di noi non riesce oggi ad avere ancora un’idea chiara di quanto tutto ciò sia rivoluzionario. La cosa migliore è che, per una volta, il grande pubblico non ne è tagliato fuori, non essendovi enti centralizzati che ne gestiscono il controllo: il settore funziona e si appoggia sulla connessione di nodi indipendenti e paritari.  

            Per entrare nel mondo crypto noi consigliamo eToro agli investitori che non hanno esigenze ed obiettivi di programmazione: con un unico account potrete operare in più mercati e costruire così un portafoglio bilanciato. 

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            La piattaforma è facilissima da usare e l’iscrizione richiede meno di un minuto. 

            Potete registrarvi gratuitamente dal sito ufficiale del broker ed iniziare ad investire in criptovalute con soli 50$: www.etoro.com 

            Il 79% degli account degli investitori retail presso questo provider perde denaro con il trading di CFD. Gli investimenti in cryptoasset sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni Paesi UE. Nessuna protezione dei consumatori. Potrebbero applicarsi delle tasse sui profitti. 

            11 + 6 =

            DISCLAIMER: il trading comporta rischi: puoi perdere il capitale investito. Dovresti iniziare a fare trading solo se sei consapevole dei rischi. Brokeraffidabili.it non fornisce consigli finanziari: ti aiutiamo solo a trovare il broker più adatto alle tue esigenze. I nostri articoli sono da intendersi solamente a scopo informativo, per cui, tutti i collaboratori di Brokeraffidabili.it non si assumono alcuna responsabilità per eventuali perdite commerciali.

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